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25 settembre 2015

Recensione di "Ti va di rischiare?" di Irene Pistolato



Titolo: Ti va di rischiare?
Autrice: Irene Pistolato
Genere: Romance
Editore: Self-published





Una manovra errata, una macchina sfiorata e un bigliettino lasciato sul luogo del misfatto. Serena non riesce a credere di essere stata tanto maldestra, ma ormai il danno è stato fatto. Marco si ritrova con la sua “bambina” rigata e con la speranza che il numero lasciato dalla donna esista davvero. Forse non tutti i mali vengono per nuocere, forse è stato il destino a far incrociare le loro strade. Se poi ci si mettono anche i loro amici con scommesse assurde e ipotesi strampalate, il divertimento è assicurato.







Oggi vi presento il romanzo auto-pubblicato di Irene Pistolato, "Ti va di rischiare?", primo volume della "serie del rischio". 

Ogni evento di questo romanzo è narrato dai due punti di vista dei protagonisti, ma se da un lato la cosa permette di capire a fondo l'animo di Serena e Marco, d'altra parte alcune scene possono risultare ripetitive. Questo, tuttavia, non accade troppo spesso grazie ai nuovi particolari che ogni punto di vista regala alla storia.
La protagonista femminile è Serena, la tipica donna che è bella ma non sa di esserlo, insicura e un po' impacciata, ma incredibilmente dolce e affettuosa, molto legata alla sua famiglia e agli amici più intimi. Ed è proprio la sua goffaggine che darà un'inaspettata svolta alla sua vita, facendole incontrare, tramite una serie di esilaranti eventi, Marco.

Marco è l'unico erede maschio di una famiglia piuttosto facoltosa, tuttavia egli non incarna la figura del "figlio di papà" che ci si aspetterebbe all'inizio, infatti, pur di non dover sottostare ad un padre fin troppo esigente, preferisce lavorare come rappresentante di materiali per dolci piuttosto che alle sue dipendenze nell'azienda familiare.

Dopo vari incontri, o meglio scontri, i due si innamorano irrimediabilmente l'uno dell'altra. 

E come potrebbe essere altrimenti?
Marco è l'uomo perfetto.
Mai una parola sgarbata nei confronti dell'amata, sempre pronto a difendere Serena da chiunque cerchi di ferirla, a chiedere scusa in caso di errore e a chiarire in caso di fraintendimenti, ammirabile è anche il fatto che Marco non abbia paura di impegnarsi seriamente con Serena, anzi, è sempre, a volte anche troppo, desideroso di portare la relazione allo step successivo. 

Serena invece, nonostante ami Marco alla follia, è molto più cauta e riflessiva riguardo la loro relazione, ma la sua non è sfiducia nei confronti del suo uomo quanto più in sé stessa, convinta di non essere mai abbastanza, a causa della sua enorme insicurezza.


«Ora farò un discorso da uomo delle caverne, ti avverto. Tu sei mia e farò tutto il possibile per tenerti stretta a me. Non ho alcuna intenzione di perderti e farò qualsiasi cosa perché tu non ti possa un giorno stancare di me. Sono stato chiaro?».

La loro storia d'amore viaggia di pari passo con le vicende degli amici più intimi dei due. Una nota d'onore va a Luca, migliore amico di Serena, affettuoso senza essere stucchevole, un po' troppo invadente ma sempre pronto a consolarla o a rimproverarla quando necessario: praticamente l'uomo perfetto se non per un piccolo dettaglio. Peccato solo che le potenzialità del personaggio non siano state sfruttate appieno; egli è infatti, più che un personaggio secondario, una comparsa, ma spero che nel seguito venga dato il giusto spazio anche alla sua storia.


Personalmente ho trovato il romanzo un po' prolisso, molte sono le scene di vita quotidiana che non hanno una vera rilevanza ai fini della storia e che, a lungo andare, possono stancare il lettore. Altra nota di demerito è la presenza di alcuni eventi e dialoghi al limite dell'inverosimile.
Chi di voi ha mai visto o sentito di un gruppo di uomini che, ad una serata di poker o in spogliatoio prima di una partita, si scambia confidenze amorose?
Se ne conoscete uno, beh... presentatemelo.

Comunque, nonostante il fatto che "Ti va di rischiare?" sia un romanzo auto-pubblicato è, se non per qualche piccola svista, ben scritto, il che non è poi così scontato quando si parla di self-published.
Tutto sommato l'ho trovata una lettura leggera e piacevole, adatta a chi ama l'uomo in stile "principe azzurro" e che sogna un amore da favola.

La mia valutazione:








Baci, Vale

1 commento:

 

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