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24 agosto 2016

ReleaseBlitzTour: "Adam" di Giovanna Roma + recensione


Buongiorno! E' con piacere che vi presento il primo capitolo della nuova serie dark contemporanea Deceptive Hunters della talentuosa Giovanna Roma.






Titolo: Adam
Autrice: Giovanna Roma
Serie: Deceptive Hunters
Editore: Self-pubblishing
Genere: Dark Contemporary
Uscita: 18 agosto 2016
Prezzo eBook: € 2,99




Ho sempre saputo come sarebbe stata la mia vita. 
La mia storia è stata scritta da qualcun altro e non è certo una trama felice. 
Solo. Letale. Killer. 
Circondata dalla feccia della società. Dipendente. Vuota. 
Niente legami. Fuori dal lavoro non esiste una vita vera per me. 
Soltanto il baratro. 
Tutti si proclamano innocenti, finché il mio proiettile non decide per loro. 
Io vedo cosa nascondono dietro la maschera. Li scopro animali. 
Poi qualcuno si mette in mezzo e complica le cose.
Qualcuno mi ha urlato in faccia e sono stata costretta ad affrontare i mostri nella mia testa. 
Inizia la caccia.
Inizio la fuga.
Ora un bivio cambierà per sempre ciò che sono. 
Ora tutto sarà diverso. Finalmente sarò solo io e nessun'altra.

**Attenzione**
Dark contemporary romance
Questo romanzo contiene situazioni inquietanti, scene molto forti, violente, esplicite e un linguaggio crudo. Non adatto a minori o persone particolarmente sensibili o suscettibili. Leggerlo potrebbe scioccarvi, persino disturbarvi. 




Estratto

«Ho chiamato la polizia. Saranno qui a momenti» avverte a voce alta, mentre io continuo a voltarle le spalle.
Inutile guardarla negli occhi: so che mente. Non ci sono telefoni in giro e il suo è ancora nella mia tasca. Non può scappare, perché per raggiungere l'uscita dovrebbe attraversare la cucina.
La vedo chiaramente nella mia mente. I capelli scompigliati, la voglia nei suoi occhi scuri, la bocca che prega di essere riempita da me.
Cazzo, non istigarmi.
Stringo forte gli occhi per togliermela dalla testa. Chiudo le dita in un pugno per sopportare la mancanza di contatto. Respiro a fondo per recuperare la mia calma omicida.
«Allora sbrigati a prepararmi la colazione.»
Getto scocciato la teiera nel lavandino, producendo un fragore che risuona tra le pareti spoglie dell’appartamento. Il silenzio acuisce il rumore. Non c’è neanche una bustina di tè, a cosa le serve la teiera?
Mi giro e la vedo in piedi sotto l’arco che separa la camera dalla cucina. Indossa dei pantaloncini scuri e una maglia blu di cotone. Sento la tentazione bussare alla mia porta. La sua fermezza d'acciaio ha le sembianze di Eleanor. È una combinazione di vulnerabilità e bollente disprezzo. Gli occhi scivolano affamati sulle sue giovani curve. Percepisco ancora il formicolio sulle mani e devo infilarle nelle tasche dei pantaloni per non correre a stringerla.
Quali parti non ho ancora posseduto di quel corpo? Quali gemiti mi nasconde? «Ti prenderanno e ti sbatteranno al fresco.»

Incrocia le braccia al petto e punta un piede contro il muro alle sue spalle. «Sbatteranno al fresco il tuo dio, allora.» Sbriciolo le distanze piano e fingo di riflettere. «Se non erro è così che mi hai chiamato.» Le punto addosso gli occhi, inchiodandola nella sua posizione. «Quando la tua piccola figa mi serrava forte.» 
«Mi assicurerò che gettino via la chiave.» 
Finge di non udirmi, però il rossore sulle guance la tradisce.

Crede di innervosirmi? È eccitante, invece. Accorcio le distanze divertito. «Sei sempre così bagnata per gli uomini che giuri di non portarti a letto?» 
«Fossi in te scapperei. Quelli non scherzano» insiste meno sicura di un attimo prima. «Tu sei folle. Hai ucciso un uomo.»


«Se lo meritava.»
Deglutisce a fatica e abbassa la testa. Poverina, provo quasi pena per lei.
«Ti svelo un segreto, Eleanor.» Sfioro il suo orecchio con le labbra e la sento rabbrividire. «Non serve essere folli, per essere assassini.»


La sua voce è un sussurro e freme contro la mia guancia. 
«Quanti l'hanno meritato?»


Bambolina, chi credi che tenga più il conto?
La mia risposta è una scrollata di spalle.
Abbandona le braccia lungo i fianchi e sposta il peso da un piede all’altro. L’ho visto fare spesso ai miei clienti quando erano in difficoltà. Non finiva mai bene... per loro. Sono vicinissimo, tanto da respirare il suo profumo dolce. Le blocco il passaggio con un braccio e la scopro sempre più esitante. La sua paura sta tornando, si nasconde dietro a ogni suo movimento. Ne ho bisogno. Me ne nutro. Mi ricorda perché sono qui, che diavolo esigo da lei.
«Lo sai che se arrivassero...» Interrompo la frase di proposito e con solo i polpastrelli delle dita risalgo sul suo fianco, sotto la maglia. Un brivido la percorre e si contrae appena. Ritornano alla mente il colore scuro dei suoi occhi, tanto diversi dai miei, il sapore della sua pelle eccitata, il suono soffice dei suoi gemiti divenuti sempre più simili a grida di piacere man mano che penetravo in lei. Giungono come un’onda che mi spinge ancora di più a piegarmi su Eleanor. La brama affiora e mi rende furioso. Cresce, alimentata dai cinque sensi. Sarebbe opportuno che provassi indifferenza o disprezzo, ma desiderarla... Strumento. Burattino. Ripeto quello che è, che dovrebbe essere, e giuro, sarà. «Dovrei ucciderti seduta stante.»
Resasi conto della gravità di quello che ho appena rivelato, dovrebbe guardarsi intorno in cerca di una via di fuga. È come un topolino schiacciato tra le zampe di un leone affamato, eppure non stacca gli occhi dai miei.
Cosa la rende così sicura di sé? Sembra chiamarmi, quasi aspettarsi che mi avvicini ancora. Gli occhioni scuri vibrano luminosi. Sta tramando qualcosa, lo sento. Vorrei che fossero a causa mia, però non sono il tipo che cade nel facile gioco delle illusioni. Ho avuto tante donne nella mia vita e so distinguere l’interesse di una spogliarellista da uno disinteressato. Quello di Eleanor è più simile a chi sta per commettere qualche stronzata, di cui si pentirà l’attimo dopo.
© Giovanna Roma – Adam – Deceptive Hunters Series 

Booktrailer





Non vi basta? Ne volete ancora? Siete curiosi di leggere estratti, teasers esclusivi e magari spoilerare? Ho il posto che fa per voi.

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L'autrice:
Sono nata e cresciuta in Italia e viaggiato sin da bambina. I generi che leggo spaziano tra thriller, psicologia, erotico e dark romance. Anche quando un autore non mi convince, concedo sempre una seconda possibilità, leggendo un altro suo libro. 
Contatti:
Youtube
Altre opere dell'autrice: 
La mia vendetta con te (dark romance);
Il Siberiano (dark romance);
Il patto del marchese (storico).
Prossimamente: 
Razov (dark romance).



Partecipa al giveaway per vincere una copia digitale di Adam!







Ogni volta che mi accingo a leggere un dark sono al tempo stesso euforica e titubante. Euforica perché è un genere così particolare ed in un certo senso "delicato" che, se scritto bene, regala una serie di emozioni che altri generi difficilmente riescono a farti provare. Lo stesso motivo è la causa della mia titubanza... un dark scritto male può essere una lettura più che sgradevole. Fortunatamente non è questo il caso, Giovanna Roma ci regala con Adam un dark coinvolgente che ti incolla alle pagine fino allo sconcertante finale.
Mi limiterò a raccontare molto genericamente la trama per non rovinare i colpi di scena e l'alone di mistero di cui l'autrice ha avvolto con maestria i propri personaggi.



Eleanor è la ballerina di uno strip-club dal passato difficile che si troverà coinvolta in una degli incarichi di Adam, un infallibile serial killer. Testimone di un efferato omicidio e per questo  obiettivo del glaciale assassino, la donna si troverà poi a diventare un elemento chiave per il successivo incarico di Adam che, costretto a lasciarla in vita, dovrà fare i conti con il carattere tutt'altro che condiscendente della donna e ovviamente, con la torbida passione che lei è capace di scatenargli dentro. 
Eleanor dal canto suo si ritroverà a dover combattere con le unghie e con i denti per la sua vita in più di un'occasione, a combattere contro le proprie debolezze e contro un passato da cui è fuggita ma che continua a tormentarla.




Nonostante non abbia particolarmente amato "La mia vendetta con te" della stessa autrice, sono contenta di aver dato un'occasione ad Adam che mi ha piacevolmente sorpresa sia per la trama che per la caratterizzazione dei personaggi, infatti sia i protagonisti che i personaggi per il momento secondari sono dinamici e ben delineati, di alcuni sappiamo ancora poco ma sono certa che verrà raccontato di più nei successivi romanzi.
Ho letteralmente adorato ogni singola pagina di Adam e non posso che fare i miei complimenti a Giovanna Roma per l'evidente miglioramento, anzi, per il netto salto di qualità.
Non vedo l'ora di leggere il prossimo libro della serie e magari nell'attesa darò un'occhiata agli altri romanzi di questa promettente autrice.


 e 1/2

7 agosto 2016

ReleaseBlitzTour: "Uccidimi" di Chiara Cilli



Esce oggi Uccidimi, terzo romanzo della serie dark contemporanea Blood Bonds di Chiara Cilli, l'ultimo che vedrà protagonisti Henri Lamaze e Aleksandra Nikolayev!



Titolo: Uccidimi
Autore: Chiara Cilli
Serie: Blood Bonds #3
Genere: Dark Contemporaneo
Pagine: 281
Prezzo eBook: € 4.99
Prezzo cartaceo: € 11.50
Data di pubblicazione: 1 Agosto 2016



Non avrei mai immaginato che la mia vita sarebbe finita così.
Non avrei mai creduto che la mia vita sarebbe dipesa dalla sua.

Ero pronta a morire per mano dell'uomo che mi aveva distrutto.
Ero pronto a uccidere la donna che si era presa tutto me stesso.

Ma la mia sofferenza non è ancora terminata.
Ma me l'hanno portata via.

Sta venendo a riprendermi, lo sento.
Me la riprenderò, a qualsiasi costo.

E questa volta non potrò fermarlo.
E questa volta non fallirò.

A meno che non sia io a ucciderlo.


**Attenzione**
Romanzo Dark Contemporaneo
Questo romanzo contiene situazioni inquietanti, scene violente, linguaggio forte e rapporti sessuali di dubbio consenso o non consensuali. Non adatto a persone sensibili al dolore e alla schiavitù.


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LEGGI L'ESTRATTO

«Alzati».
Gli occhi sgranati dal terrore, fissai l'uomo mentre si rimetteva il cellulare in tasca, dopo aver ricevuto chissà quali istruzioni. «Cosa…»
La voce mi morì in gola non appena me lo ritrovai davanti, accucciato sui calcagni. Nonostante fosse di un'avvenenza strabiliante, l'oscurità che regnava sul suo viso era spaventosa oltre ogni limite.
Un'oscurità molto diversa da quella che celava i volti dei fratelli Lamaze.
Quella di quest'uomo non nascondeva alcun tormento.
Era pura.
Incondizionata.
«Non parlare. Non chiedere. Fa' come ti dico» mi istruì, la voce così profonda da farmi tremare. «È tutto chiaro?»
Lo fissai, paralizzata dalla paura. C'era qualcosa in lui che mi ghiacciava il sangue nelle vene e radeva al suolo tutta la mia audacia. Non mi aveva neanche sfiorato, nondimeno era come se il mio subconscio fosse consapevole della sua lampante pericolosità.
Come se sapesse che contro di lui non avevo alcuna speranza.
Il mio silenzio non gli piacque. «Quando ti faccio una domanda» scattò «tu rispondi». Temporeggiò, forse per consentirmi di comprendere ciò che aveva detto. Poi ripeté: «È tutto chiaro?».
Il suo sguardo era così duro da togliermi il fiato. Non vi era umanità in esso, solo una risolutezza che mi annientava.
«Sì» riuscii a bisbigliare.
Strinse impercettibilmente gli occhi, quasi la mia risposta lo avesse irritato. «Non prendermi per il culo, Nikolayev. So che donna sei. L'ho visto, ricordi?» Inclinò il capo e mi squadrò in un modo che mi fece accapponare la pelle. «Prova di nuovo».
Sapevo bene cosa si aspettava da me.
Quello che voleva.
Quindi feci appello a tutto il mio coraggio e, con decisione, dissi nuovamente: «Sì».


TEASER GRAFICO




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L'AUTRICE

Nata il 24 Gennaio 1991, Chiara Cilli vive a Pescara. I generi di cui scrive spaziano dal dark fantasy e contemporaneo all'erotic suspense. Ama le storie d'amore intense e tragiche, con personaggi oscuri, deviati e complicati.


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23 luglio 2016

Segnalazione: "Mamma e papà sono single" di Francesca Rossini

Titolo: Mamma e papà sono single
Autrice: Francesca Rossini
Casa editrice: Self- published
Genere: Chick lit
Pagine: 256
Prezzo: 0,99 € (formato eBook)
Kidle Unlimited:
Sì 












Due passati che lasciano il segno.
Lui, Massimo, un divorzio fresco alle spalle e sulle spalle, con una ex moglie asfissiante e una figlia usata come ricatto. 
Lei, Susanna, una vita da errante, per fuggire da un dolore enorme, con unico desiderio di costruire una vita serena per sua figlia. 
Amici per dovere, amanti per patto.
Riusciranno a sfuggire ai loro stessi preconcetti, alle proprie paure, all'orgoglio? 
Può un rapporto procedere a ritroso, passando dal sesso all'amicizia, senza complicazioni?






L'autrice
Francesca Rossini vive a Manziana, piccolo paese nel verde della provincia romana. È un’insegnante che si diverte a scrivere e illustrare fiabe per i suoi alunni. Avida lettrice, appassionata di romanzi di azione e di avventura, con trame ricche di intrigo e pericolo, ha da sempre coltivato la passione per la scrittura. Phoenix-operazione parrot, di Lettere Animate, è il suo romanzo d’esordio, cui ha fatto seguito il secondo volume: Phoenix-persecuzioni. La sua nuova uscita è un romance ironico: Mamma e papà sono single.





Booktrailer:




Vale

5 luglio 2016

Book Blog Tour e Giveaway “Photographs. Peschici”: Il vincitore del Giveaway – 6° tappa


Siamo ormai giunti alla sesta ed ultima tappa del Book Blog Tour di Segni Grafici di Poesia, attraverso il quale abbiamo scoperto insieme tutti i dettagli piùinteressanti della nuova raccolta di poesie di Erika Derme dal titolo“Photographs. Peschici”.

Oggi si chiude questo Book Blog Tour e, con lui, il relativo Giveaway collegato: per partecipare, infatti, c’era tempo fino a domenica 3 luglio 2016.

Dichiariamo quindi il fortunato vincitore di una copia di questa raccolta di poesie, scelto tramite il sito https://www.random.org/, si tratta di Luigi Dinardo!


A lui i complimenti per non aver perso nemmeno una tappa e l’augurio di una buona lettura.
A tutti gli altri il ringraziamento per aver seguito questo blog tour; vi lasciamo con la segnalazione della pagina Facebook di Erika Derme per non perdere i futuri progetti della scrittrice!


25 maggio 2016

Segnalazione: Gli occhi del lupo di Federica Amalfitano

Titolo: Gli occhi del lupo

Autrice: Federica Amalfitano

Casa editrice: Aletti editore

Genere: Urban Fantasy

Pagine: 215

Prezzo eBook: 4,99€




La vita a Florence è sempre stata monotona e priva di qualsiasi attrattiva finché, un giorno, il bosco che caratterizza la città si popola di un branco di lupi.
Ellen Smith, timida ragazza diciassettenne, si troverà catapultata in un mondo che mai avrebbe potuto pensare esistesse davvero: quello dei licantropi.
 E quel ragazzo misterioso arrivato a scuola improvvisamente, chi è in realtà?
Le storie dei due giovani si incroceranno molto presto e
 il legame protettivo che li unirà, si intensificherà giorno dopo giorno. 
Il capo Alpha del clan, i Wolfers (Gran Consiglio dei licantropi) e i Verdana, faranno di tutto per distruggere il loro rapporto di amicizia.
Riusciranno i ragazzi a restare uniti nonostante le avversità?






Prologo:

La pioggia batte sulle finestre della mia stanza insistentemente mentre gli alberi ondeggiano senza sosta a causa del forte vento.

La cittadina di Florence è ormai abituata al continuo cambiamento del clima: temporali improvvisi d’estate e caldo sole d’autunno.

Non sono nemmeno passate le cinque che già il cielo si è oscurato.

Ho sempre la testa rivolta in su quando cala la sera, ma purtroppo oggi non posso ammirarla. E’ da quando sono nato che amo la luna e ora più che mai ho un desiderio irrefrenabile di vederla. Strani brividi mi percorrono la spina dorsale quando la guardo e un senso di pace mi pervade il corpo. Quando mi sento giù, mi basta osservare in cielo la luna che brilla per rigenerarmi e affrontare tutto e tutti. E’ alla luna che mi rivolgo sempre quando ho un problema; lei è l’unica che sa comprendermi e confortarmi. L’unica che non mi tradirà mai.

Mi sento diverso dagli altri ragazzi della mia età e lo sono davvero. Mai come in questo momento mi sento solo.

Che cosa sono se non un ragazzo solitario.

Un lupo solitario.


3 maggio 2016

Segnalazione: "Ibrido" di Isa Thid




Scheda Libro

Titolo: Ibrido

Autore: Isa Thid

Casa Editrice: editrice GDS

Genere: urban fantasy

Numero pagine: 191

Prezzo ebook: 2,99€

Puoi trovarlo su:amazon (.mobi) - ultima books (.epub)












Sin da piccola Lara vede il Mondo Specchio attraverso qualunque superficie riflettente, per questo i genitori hanno tentato di curarla e poi fatta rinchiudere in un centro di salute mentale. A salvarla è stato lo zio, un vecchio alchimista che vive in una villa nella collina di Torino. Il romanzo si apre con un grande rituale in cui Lara unisce il mondo umano e il Mondo Specchio e genera l’Ibrido, accettando nella propria mente il suo doppio, un abominio dal grande potere.

Un anno dopo a Torino arriva Vera, legata al Mondo Specchio da un tatuaggio e un’antica profezia. Assieme alla sua coinquilina Lucia, una strega wiccan, incontra Telemaco, reduce del Mondo Specchio che comanda la resistenza contro l’abominio e la sua ospite umana, Lara. Le storie s’intrecciano nel nuovo mondo Ibrido tra magia, combattimenti e decisioni difficili, mettendo alla prova l’amicizia e la morale delle tre ragazze.


Prologo
Sembrava che danzasse. I singhiozzi la scuotevano in movenze disarticolate, al ritmo assordante del suo cuore. Le mani artigliavano i capelli corvini. Si avvicinava allo specchio imponente, si ritraeva.Quando i singhiozzi passarono, lasciandola preda del silenzio, alzò lo sguardo a cercare la propria immagine riflessa.Presto saremo insieme” sussurrò tendendo una mano.La fata mosca, ancorata con i piccoli artigli alla sua spalla, allungò a sua volta il braccio e con una vocina biascicante intonò un lamento d’amore. Il canto risuonava nel salone producendo un’eco stridente. Raschiava sui marmi del pavimento e sul legno centenario delle librerie spegnendosi negli angoli più bui, dove si nascondevano i topi.Lara si strappò la fata dalla spalla e la fissò con odio. Poi si ricompose, la posò a terra e fissò lo sguardo sullo specchio.Ama solo te, questa piccola creatura ingrata. Ne conosci la ragione?”Il suo riflesso rimaneva immobile, inespressivo.Perché io non sono niente e mi perdo in ogni cosa” disse. “Non sono altro che il desiderio di te, il tuo negativo impotente. Per questo Dolore ama solo te, mio dolcissimo mostro.”La fata era lunga quanto l’indice della mano di un bambino e nera come la pece. Le ali erano sottili e rigide come quelle di una mosca e in quel momento erano raccolte sulla schiena mentre avanzava piano verso lo specchio, adorante.Il riflesso di Lara l’accolse schiudendo la bocca in una risata e un fiotto di sangue si riversò sul pavimento. Gli occhi ciechi si muovevano frenetici. Sì, piccolo Dolore, torna da me” disse ridendo. Si leccò le labbra. “Mi sei mancato tanto.”
Quando la fata toccò la superficie fredda del vetro il suo esoscheletro divenne lucido e le ali presero a muoversi in una danza frenetica.Presto saremo insieme” disse Lara, infastidita, “e potrete unirvi di nuovo.”Sì, sì” friniva la fata.

Lara riacquistò il controllo del proprio corpo e fece per uscire a grandi passi dal salone. Arrivata alla porta si voltò a fissare lo specchio. Il suo riflesso le sorrideva, avvolto in una nube di fate mosche che gli sciamavano intorno. Le sarebbero mancate le lunghe conversazioni che negli anni erano diventate un’abitudine. Avrebbe provato nostalgia del brivido che sentiva ogni volta che il suo doppio la fissava con gli occhi bianchi come biglie di vetro, ma non era il momento per lasciarsi andare all’emozione. Soffiò un bacio silenzioso che accompagnò per un tratto con lo sguardo, poi uscì tirandosi dietro la lunga veste.Chiuse piano la porta e nel ruotare il pomo d'ottone il polso scivolò fuori dalla manica, mostrando il tatuaggio ancora nuovo sulla sua pelle. Ne aveva uno gemello sull’altro braccio, due sulle spalle e sulla pianta dei piedi, uno sulla nuca. Era un intricato sistema di simboli racchiusi da un Ouroboros, il serpente che si morde la coda, simbolo della ciclicità del tutto. Per compiere il miracolo della Cosa Unica” sussurrò tra le labbra.Ricordava il rituale, la congrega disposta in circolo e lo zio nelle vesti sacerdotali. Ricordava i canti e le rune, il turibolo e l’Athamè, gli aghi che le dipingevano la pelle rendendola un pentacolo vivente. La luna la guardava sorridendo, quasi che anche lei aspettasse con impazienza di ricongiungersi alla sua gemella.

Accarezzava distrattamente Dolore mentre avanzava a grandi passi verso l’ala ovest. La villa in collina era enorme e pavimentata di marmo. Lara sapeva che poco distante, appena oltre il Po, la città di Torino brulicava di vita e conversazioni chiassose, ma nella dimora di Alfonso Beccaria gli spazi dilatati inghiottivano i suoni.Percorse il lungo corridoio dei laboratori alchemici e si fermò di fronte all’ultima porta, la più semplice a un primo esame, ma intessuta di simboli leggendari agli occhi di chi sapeva guardare. Lara bussò.Quando irruppe nello studio trovò lo zio semi sepolto dai suoi tomi, come sempre.Buonasera, mia piccola Lara, sei già pronta?” le chiese senza staccare gli occhi da una pagina fitta di codici.Credevo te ne fossi dimenticato, cosa ci fai ancora qui?” chiese lei.Ricontrollo i calcoli. Con la vecchiaia si diventa paranoici, sai.”Io presto sarò pronta, la congrega è pronta, il mio doppio è pronto. Manchi solo tu.”Oh, ecco, bene allora, andiamo” disse lui scostando le carte e tirando indietro la sedia.
Lara indossava un semplice saio nero, niente a che vedere con le tuniche elaborate che suo zio avrebbe affrontato nella vestizione cerimoniale.Ti lascio ai tuoi preparativi, zio, devo incontrare Marta. Ma sii puntuale, mi raccomando.”Il vecchio la rassicurò in ogni modo, strappandole un sorriso. Sorrideva ancora, pensando allo zio che avrebbe sbuffato dando filo da torcere alle accolite, mentre scendeva al piano terreno in tempo per vedere i domestici impegnati a trasportare il grande specchio dal salone alla radura nel bosco. Le streghe aspettavano appena sotto la scalinata d’ingresso reggendo ognuna un sacrificio, chi un agnello, chi un coniglio dal pelo candido. Nell’aria fredda di Samhain serpeggiava una sensazione d’attesa e gli animali erano irrequieti.Sobbalzò quando sentì un tocco lieve sulla spalla, ma prima di allarmarsi riconobbe Marta, la capo congrega e sua buona amica, pronta a guidarla nell’ultima meditazione.Sei pronta, piccola Lara?”La ragazza sorrise, pensando a come una lunga convivenza potesse portare persone molto diverse tra loro a esprimersi nello stesso modo.
Non sono piccola” recitò come un riflesso condizionato.Marta le sorrise, incoraggiante. “No, è vero, oggi sei tutt’altro che piccola. Sei pronta, lo sento, eppure temo per te.”Lara prese fiato per replicare ma la donna la precedette. “So cosa vuoi dire, non ho intenzione di distoglierti dal tuo compito, Ecate mi protegga. Però voglio che la tua mente e il tuo cuore siano aperti, le orecchie tese ad ascoltare i consigli dei numi. Se ti dicessero di fermarti lo faresti, vero?”Non sbuffò. Negli anni di studio aveva sviluppato un grande autocontrollo, inoltre le preoccupazioni di Marta le suscitavano tenerezza. Eppure le trovava completamente infondate. Non riusciva a capire come mai quella donna tanto saggia non accettasse l’assoluta perfezione del piano che suo zio ordiva da decenni. Proprio quella notte si faceva venire dei dubbi? La notte di Samhain, in cui la barriera tra i mondi era più sottile.Se un Dio scendesse in terra e mi bisbigliasse all’orecchio di desistere forse lo farei, sì. Ma non accadrà” rispose, con più cocciutaggine di quanto avrebbe voluto.D’accordo allora, vieni con me” fece la strega cingendole le spalle col braccio esile.Marta era piccola come un uccellino, tanto magra che le si vedevano le ossa e talvolta il cranio emergeva sotto la pelle tirata del viso. Eppure aveva una certa grazia, nei capelli d’argento e nei movimenti fluidi. Gli occhi erano chiari e sempre svegli, come intenti a cercare qualcosa.Vedendola al mercato poteva sembrare una vecchia pazza, certo, ma al centro di un circolo rituale risplendeva di una volontà indomabile. Questo e molto altro pensava Lara mentre percorreva i corridoi della grande villa fino a raggiungere un minuscolo chiostro circondato da portici e rampicanti. Al centro una fontanella riversava acqua limpida in una polla, che rifletteva il cielo come uno specchio.È quasi il tramonto” sussurrò Lara.Non avere fretta” la rimbrottò la strega. “Preparati.”La ragazza allora si avvicinò all’acqua, percorse la piccola penisola che consentiva di raggiungere il centro della polla e sedette nella posizione del loto, la tunica che si tendeva sulle ginocchia.No, non così, stasera voglio che t’inginocchi, così da poter scrutare l’acqua.”Lara si voltò a fissarla, chiedendosi se fosse un trucco per ritardare il rito, ma l’espressione determinata della sua maestra la dissuase dal fare domande. Fece come comandava, raccogliendo i piedi sotto le gambe e chinandosi sull’acqua.Cosa vedi?” chiese Marta. La lezione era iniziata.Vedo il Mondo Specchio.”Bene, ora medita su ciò che vedi.”La strega iniziò a bisbigliare una cantilena antica, ma Lara non riusciva a concentrarsi. La mente correva al rito, ai preparativi, alle cose fatte e a quelle da fare, alla congrega che aspettava, allo zio che si preparava, al suo doppio. Non trovava, per quanto si sforzasse, il senso di quell’ultima meditazione.Lara” disse Marta interrompendo il corso frenetico dei suoi pensieri. “Non ti permetterò di officiare il rituale se non avrai prima eseguito questa meditazione, perciò rassegnati. C’è una verità che devi comprendere e accettare prima di proseguire. Dunque, cosa vedi?”Lara chiuse gli occhi, rilassò i muscoli delle spalle, incrociò i piedi sotto le gambe e tornò a scrutare l’acqua. Vedo il Mondo Specchio” disse. “Una città circondata da campi, boschi in lontananza.”Allora capì, gli occhi le si riempirono di lacrime e la vista si sfocò. Rimase immobile, il corpo congelato in posizione prona, i capelli corvini che sfioravano l’acqua infrangendone le visioni. Quando si alzò era buio fitto e faceva freddo.Dunque?” chiese Marta, fissando per un attimo gli occhi nei suoi.Lara poteva sentire che il proprio volto aveva assunto una piega dura, che non se ne sarebbe più andata.Non è come pensi, ci saranno trattative. Mio zio penserà a tutto” disse lasciando che le lacrime seccassero sulle guance.Allora andiamo” rispose Marta guardando la luna.

Erano dieci lunghi anni che suo zio Alfonso e la congrega preparavano quel rito, da quando era venuta al mondo una bambina capace di vedere il Mondo Specchio attraverso ogni superficie riflettente. Tutta la loro esistenza aveva preso a ruotare attorno a Lara, alla necessità di raggiungerla e istruirla. Erano passati dieci anni da quando si era trasferita nella villa in collina dello zio e in tutto quel tempo non aveva fatto altro che studiare, per recuperare gli anni di scuola perduti durante l’infanzia ma soprattutto per prepararsi a officiare il rito. Aveva studiato innumerevoli libri di alchimia e magia cerimoniale, aveva meditato e pregato per gran parte delle sue notti insonni, annullato se stessa per accogliere un’altra essenza nella sua. Tutto questo aveva fatto per poter officiare il rituale di quella notte.Non ci furono cenni di saluto o istruzioni dell’ultimo momento. Tutto si svolse nel silenzio più assoluto. Marta e Lara scesero la scalinata lentamente, accolte dalle streghe e dal vecchio alchimista, imponente nelle vesti sacerdotali. Accanto a lui stava Nero, il giovane filosofo precettore di Lara, con le mani allacciate dietro la schiena che gli conferivano un aspetto formale. Le sorrideva, incoraggiante come sempre, e Lara si chiese cosa veramente pensasse di lei.Poi la congrega iniziò a muoversi verso il bosco e la sua mente si svuotò. Percepiva il terreno freddo, l’aria carica di pioggia, l’odore resinoso dei pini e il nervosismo delle accolite, ma nulla di tutto questo la riguardava.Porta la carne al rito e la mente al fine”, si ripeteva avanzando a occhi chiusi e piedi scalzi.Quando la processione si fermò aprì gli occhi. Si trovavano nella piccola radura che si apriva al centro del bosco dietro la villa. Una nebbia chiara usciva dal folto degli alberi, resa traslucida dalla luce della luna. La stessa luce si rifletteva sul grande specchio, che saldamente ancorato al suolo si ergeva imponente nello spiazzo erboso. Dopo un attimo di muta contemplazione le novizie tracciarono un cerchio di sale attorno allo specchio e si allontanarono.Lara avanzò lentamente, sicura, e vi s’inginocchio davanti. Accanto a lei brillava gelido il contenitore d’argento che presto avrebbe grondato sangue. Il suo riflesso sorrideva, impaziente, dietro allo sciame di fate mosche che la fissavano incuriosite.Lo zio prese a camminare lentamente in senso orario purificando il circolo, mentre le streghe guidate da Marta si disponevano all’interno dello spazio consacrato.Fuoco che vado creando, t'impongo questo comando, che nessun fantasma resti in tua presenza. Per l’acqua e per il fuoco io ti evoco, che né ostilità né pensiero avverso restino in questa coppa” disse gettando acqua e sale nel bacile.Lara si alzò in piedi e afferrò il coltello rituale. Con acqua e incenso purificò la lama, poi tracciò nell’aria i simboli alchemici degli elementi. Tu sia benedetto, coltello dell’Arte” bisbigliò baciando la lama affilata.Quando il circolo fu consacrato Marta le consegnò il suo sacrificio, un coniglio bianco dalle orecchie lunghe. Senza esitare Lara lo sollevò sopra il bacile d’argento e gli tagliò la gola. Non appena il sangue iniziò a sgorgare le fate mosche si agitarono, fameliche, brulicando ai margini dello specchio.Lara s’inginocchiò tenendo l’animale esanime tra le braccia, lo baciò e lo consegnò alla seconda strega. Ripeté sette volte il sacrificio prima di alzarsi e pronunciare, stremata, la supplica.Io ti evoco e imploro, spirito dei due mondi, per i poteri che hanno generato i cieli, le terre e i mari; per le virtù degli astri che ruotano all’interno delle sfere celesti” si fermò e alzò lo sguardo. La luna, nitida nell'aria gelida, le sorrideva. “Per le virtù dei quattro elementi e dei quattro venti; qui, in questo luogo di sacrificio e di sangue, io ti evoco e imploro. Apri i portali dei mondi poiché è vero senza menzogna, certo e verissimo. Ciò che è in basso è come ciò che è in alto e ciò che è in alto è come ciò che è in basso: per compiere il miracolo della Cosa Unica che è l’Ibrido.”Sentiva i tatuaggi farsi di fuoco sotto la pelle mentre tutto il suo essere era concentrato nel realizzare i gesti che la sua mente aveva percorso migliaia di volte. Sollevò il bacile colmo di sangue ancora caldo reggendolo in alto e le maniche della veste scivolarono scoprendo le braccia pallide bagnate di rosso cupo. Trattenne il fiato e rovesciò il sangue sullo specchio, che parve assorbirlo, era un lago che rifletteva una luna di sangue.La congrega iniziò a salmodiare, dapprincipio con voce flebile ma più stentorea ogni momento. Ibrido” sussurravano. “Ibrido” ripetevano con più forza, dando alla voce il potere della creazione.Lara gridava con loro, senza staccare gli occhi dallo specchio. In principio era quieto, poi sembrò ribollire. Dal sangue emersero lentamente le fate mosche che sbattevano freneticamente le ali fradice. Cozzavano l’una contro l’altra, cercando di uscire e allo stesso tempo di bere il più possibile.Il coro aveva preso un tono concitato che divenne isterico quando la superficie di sangue si spezzò ed emerse il mostro. Il doppio di Lara squarciò il velo dei mondi, grondante. Gli occhi vitrei erano spalancati e vagavano sulla radura.Lara era scossa dai brividi. Attorno a lei avvertiva solo un vorticare denso d’energia, non riusciva più a distinguere le forme dei corpi. Pensò di svenire e sentì che le gambe le venivano meno, ma non cadde. Rapido come un sogno il suo riflesso la prese tra le braccia, sostenendola.Niente sembrava avere peso. Tutto era leggero e friabile. Un nugolo di fate l’avvolse in una nube nera e Dolore si unì a loro in una danza forsennata.Prima di perdere conoscenza udì lo zio che proclamava: “È l’Ibrido, è stato creato. Aprite il circolo, mie dilette, e muovete i primi passi nel nostro nuovo mondo.”

Si svegliò nella sua stanza, i primi raggi di un sole pallido le sfioravano il volto. Si mise a sedere sentendo i muscoli indolenziti e un dolore lancinante alla testa, ma non importava. L’Ibrido era stato creato, solo questo contava. Nella nube inarticolata dei suoi pensieri avvertì una presenza estranea ma allo stesso tempo familiare. Senza indugiare oltre si alzò in piedi e barcollò fino alla toletta. Non appena si mosse notò che tutto intorno a lei si svegliavano le fate. Alcune si alzarono in volo e le si avvicinarono, altre batterono fiaccamente le ali, ancora stordite dal banchetto di sangue.Sedette sullo sgabello e guardò la sua immagine riflessa nello specchio. Per la prima volta da quando aveva memoria, ciò che vedeva corrispondeva alla realtà. Era molto pallida e i capelli erano arruffati, ma non era cambiata molto. I suoi lineamenti erano rimasti gli stessi, solo gli occhi erano diversi. Le iridi quasi nere a cui era abituata avevano lasciato il posto a un candore vitreo e non riusciva a fermare il moto frenetico delle pupille.Così siamo insieme, ora” sussurrò.Sapeva che sarebbe successo, aveva desiderato quell’unione con tutta se stessa ma constatarla sul suo stesso viso la scosse.Hai paura?” chiese una voce asciutta nella sua mente.
No” rispose Lara. “Sono felice.”Ci fa male la testa, dobbiamo prenderci cura del nostro corpo.”Lo so.”Assumi un farmaco, poi dovremo mangiare.”Sì.”In un attimo era di nuovo in piedi, sorretta da una volontà più forte della sua. Iniziò a frugare nella scatola delle medicine alla ricerca di ibuprofene ma si bloccò di colpo.Aspetta” disse. “Lo specchio.”Corse fuori dalla stanza con indosso solo la veste da notte e sgattaiolò per i lunghi corridoi, le fate che la seguivano pigramente. Scese le scale ed entrò nel salone deserto.Lo specchio era stato riportato lì, incrostato di sangue ormai secco che lasciava intravedere ciò che stava dall’altra parte. Lara rimase dritta davanti ad esso, nel salone immerso nella penombra, guardando a occhi sgranati gli incendi e la desolazione. Sulle praterie sconfinate s'intravedevano carovane di profughi ed eserciti in marcia. Quand’era bambina quelle visioni di campi e distese erbose l’avevano spaventata. I paesaggi erano immensi, troppo grandi. Il verde era troppo cupo e le montagne troppo ripide. Ora, invece, provava pietà. Ora che sotto il suo sguardo incredulo il Mondo Specchio veniva scosso dalle fondamenta senza che alle sue orecchie giungesse alcun suono.Passarono alcune ore e Lara non mosse un muscolo. Infine, con rapidità indolente, lo specchio si oscurò e tornò ad essere un’antica superficie riflettente. Suo zio avrebbe pensato a tutto, una fase di transizione era stata prevista, ci sarebbero state delle vittime, non si poteva pensare di mettere in atto un cambiamento epocale senza pagare un prezzo.Lara restò dritta a fissare la propria immagine. Era una figura snella dai capelli corvini. Gli occhi erano del colore del ghiaccio e tutto intorno a lei sciamavano le fate mosche. Siamo insieme, ora” sussurrò, senza poter definire chi esattamente avesse parlato.Gettò un’ultima occhiata allo specchio, il terrore di un tempo lontano quanto il mare, e gli voltò le spalle. Le fate frinivano di gioia.

 

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